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Enigma Westbrook: migliore e peggiore giocatore

Passano gli anni ma i problemi di Brodie restano: numeri terrificanti quando lui e la palla trascorrono troppo tempo insieme.

11.04.2021 23:32

Russell Westbrook è un vero enigma del basket. L'ex giocatore di Thunder e Rockets sarà ricordato come una delle guardie più atletiche ed esplosive che l'NBA abbia mai visto. Stiamo parlando di un ragazzzo che ha costantemente fatto registrare numeri storici nel corso della sua carriera, tanto da piazzarlo al secondo posto nella classifica delle triple-doppie di sempre con 168, dietro solo a Oscar Robertson con 181 triple-double. Tuttavia nonostante la sue eccelse doti, il dibattito che gli ruota intorno è sempre lo stesso, ossia quanto sia utile alla sua squadra

Soprattutto considerando statistiche recenti come queste: Russ negli ultimi 30 giorni di basket giocato (17 partite) ha fatto registrare una media di 24 punti, 12 assist, 12 rimbalzi a partita, ma anche 5.4 sanguinose palle perse! Quest'ultimo dato, se protratto fino al termine della stagione, gli permetterebbe di raggiungere un primato negativo: diventerebbe il primo giocatore dal 1980 ad oggi a chiudere più stagioni con 5 o più palle perse di media a partita. Si, perchè il prodotto di UCLA già nel 2017 (stagione MVP) era riuscito a totalizzare una media di 5.4 palle perse, mentre ad oggi complessivamente è a 5.0. 

E' chiaro a tutti, compreso al diretto interessato, che Russ ha un enorme talento e in campo può fare tutto ciò che vuole, ma quando la palla è nelle sue mani e arriva il momento di prendere una decisione Westbrook spesso fa quella sbagliata. Molto spesso lui e la palla si ritrovano a trascorrere troppo tempo insieme. 

"Sto cercando di leggere meglio il gioco, in modo da prendere le decisioni giuste, o almeno ci sto provando. Lo so, non sempre prendo le decisioni giuste, ma finchè mi impegno duramente posso stare tranquillo."

Questa carenza nel processo decisionale è costato a lui e alle sue squadre diverse vittorie nel corso degli anni. E forse sembra essere troppo tardi per cambiare rotta. Tornando alle ultime 17 partite disputate, con lui in campo gli Washington Wizards hanno un passivo di 8 punti in media su 100 possessi (il terzo peggior plus-minus nella rotazione degli Wizards). Mentre quando non è in campo la franchigia della capitale subisce un passivo di soli 2.7 punti su 100 possessi. 

Complessivamente ci chiediamo come un giocatore così bravo possa essere un autentico "problema" per la propria squadra. E' vero gli Wizards sono una franchigia in difficoltà che occupa attualmente il 12esimo posto ad est della conference con un pessimo record di 19 vittorie e 33 sconfitte, ma se prendessimo il dato dei plus-minus di uno dei compagni di squadra di Russell, come Bradley Beal ci accorgiamo che il problema c'è ed è pure bello grosso. Ricordiamo che il plus-minus valuta il rendimento di un giocatore mediante il conteggio della differenza tra canestri realizzati e canestri subiti dalla squadra durante la permanenza del giocatore stesso sul parquet.

Entrambi hanno quasi lo stesso numero di partite sulle spalle in questa stagione di NBA, ma mentre il plus-minus complessivo di Beal in stagione è di -101, quello del numero quattro è uno scoraggiante -241! Sedetevi comodi perchè siamo appena all'inizio di queste terribili statistiche.

Nelle ultime stagioni i numeri fatti registrare da Westbrook in termini di plus-minus nei playoffs, nel momento decisivo della stagione, non sono di certo incoraggianti: -37 nella postseason 2020, -43 in quella 2019 e -36 nel 2018. Nella sua precedente esperienza in Texas con la canotta degli Houston Rockets Russell Westbrook ha disputato solo 8 partite di playoffs (causa infortunio), con un record negativo di 3 vittorie e 5 sconfitte, durante le quali soltanto in due occasioni ha avuto un plus-minus positivo. Inoltre durante questa serie ha fatto registrare il peggior player efficiency rating (PER) della sua carriera, con 12.2

Sia in regular season che ai playoffs Westbrook non cambia mai il suo stile di gioco, o meglio non prende quasi mai la giusta decisione sul parquet. E' complicato capire chi abbiamo davanti: un giocatore a tratti devastante con il suo atletismo, tanto tenace da poter influenzare ogni aspetto del gioco, ma allo stesso tempo poco efficente ed efficace per il suo team a causa di decisioni che hanno sempre lasciato degli enormi punti interrogativi.

Caro Russell, con questi dati alla mano, nel basket è veramente dura vincere

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