Chi è Whiteside? Un viaggio nelle prime 82 partite da Heat

09.01.2016 17:20
Niente è stato facile nel viaggio di Hassan Whiteside. Raggiungere questo traguardo è stato altrettanto difficile. Domenica, a Washington, Whiteside ha dominato in difesa, aggiungendo sei stoppate al suo record di stoppate totali che quest'anno gli appartiene. Allora, sul punto di completare le sue prime 82 partite in NBA come giocatore dei Miami Heat, il 26enne ha accusato un dolore al ginocchio dopo aver preso una botta. Si è seduto in panchina nella vittoria di lunedì contro Indiana, ma il giorno dopo ha raggiunto il traguardo nella sconfitta contro i Knicks. Nonostante abbia messo a segno numeri discreti (otto punti e otto rimbalzi), gli Heat hanno perso. Whiteside, nonostante l'impegno, sembra ancora non essere parte focale della squadra della Florida, ma il problema - più che le statistiche - sembra riguardare l'integrazione con i compagni e il suo spirito un po' individualista. Ethan J. Skolnick - che scrive per Miamiherald.com - ha interrogato i due leader della squadra Dwyane Wade e Chris Bosh per capire il fenomeno Whiteside. Le loro risposte hanno illustrato tutto il rapporto di solidità - ma anche la difficoltà di approccio iniziale - che c'è all'interno della squadra ed il livello di incertezza che naviga attorno alla figura del centro degli Heat. whiteside1 Sembra che Hassan si stia ancora impegnando per superare il rito di iniziazione previsto dai "senatori" per entrare a far parte di diritto dei Miami Heat e gli standard per superarlo non sembrano essere morbidissimi. Wade ha parlato di come il suo compagno abbia fatto grandi passi in avanti ma ha aggiunto:
"Devi imparare a giocare anche grazie a queste cose. Questa è l'NBA, spero lo possa imparare. Se non ti senti al meglio devi darti delle scosse, devi fare ciò che puoi per essere migliore."
Bosh inizialmente ha temporeggiato:
"So cosa significa, sì. Ma dovrà lavorare sull'efficacia in partita, con il sangue agli occhi. Questo è lo step successivo. Nessuno verserà lacrime per te, nessuno è dalla tua parte: questa è la parte dura della Lega. Sei lì, gli altri faranno quello che devono senza pensare a te. Io gli batterò le mani solo per come gioca, questo è il passo per essere grande."
Ma perché si parla tanto di Whiteside? Perché è diventato l'incarnazione del dilemma collettivo che affligge gli Heat nell'ultimo road trip di sei partite - iniziato venerdì a Phoenix - con un sacco di aspetti positivi ma anche con legittime preoccupazioni. Miami, dopo 35 partite, ancora non sa cosa sia precisamente Miami, ed in Hassan Whiteside - dopo 82 partite - l'organizzazione Heat, dal front office sino alla panchina, non sa cosa abbia trovato davvero. whiteside2 Ma le buone notizie non mancano: in queste 82 partite, Whiteside ha raccolto 26 minuti, 12 punti, 10.5 rimbalzi e 3.1 stoppate di media, mentre ha tirato con il 62.1% dal campo. Le sue statistiche iniziali in stagione sono state anche migliori: 13 punti, 11.5 rimbalzi e 3.2 stoppate, numeri eccezionali per qualsiasi altro centro moderno ed impensabili per il Whiteside pre-NBAMai gli Heat avrebbero pensato di avere nelle mani un diamante grezzo di questo calibro! A volte, sembra quasi ingiusto aspettarsi ancora un miglioramento per questo ragazzo, dopo tutto il progresso che ha accumulato in questi anni. È maturato un po' tardi per i recenti standard NBA, ma con una qualità impressionante e repentina da una stagione all'altra: il suo "foul rate" si è abbassato dal 4.1 al 3.1 in 36 minuti; è migliorato nel self-control facendosi fischiare solo due tecnici nelle ultime 34 partite, quando nelle prime 48 ne aveva accumulati ben 7. Ha persino cercato di migliorare la sua posizione da bloccante nel pick'n'roll con Goran Dragic, nonostante i due appaiano ancora abbastanza scollegati in questo particolare schema. Ha anche accettato la sfida di Erik Spoelstra a difendere sul perimetro, così da poter giocare in tranquillità anche contro squadre che prediligono quintetti piccoli, proprio come Washington. Ma c'è altro ancora: come Wade ha detto, questa è l'NBA, Lega che organizza e conforma valori e maturità ed è legittimo migliorare, niente ti viene regalato, solo il lavoro regala e dona la continuità. Gli Heat sono una squadra unita e solida per quanto riguarda le basi e le regole di gruppo: non puoi passare le notti su Snapchat o a "cazzeggiare" nonostante giochi in Florida, se sei uno di Miami devi essere con la testa nel gioco, chiedere a Michael Beasley per conferma. whiteside3 Così, sì, Miami vuole di più: passaggi più frequenti e precisi dal post, zona che aiuterebbe le spaziature e migliorerebbe i punti di Whiteside in quelle determinate situazioni di gioco: Hassan - infatti - è il 43esimo di 44 giocatori con almeno 50 tentativi dal post-out. Serve più attenzione sull'uomo a cui si accoppia in marcatura, più moderazione sul prendere un jumper affrettato, anche se ne ha segnato uno 20 secondi prima. Ciò che gli Heat vogliono assolutamente è convincerlo che i suoi numeri individuali sono meno importanti della vittoria finale, nella quale lui sarebbe comunque fondamentale. "Ogni giorno è un'occasione per imparare", ha recentemente affermato Hassan. Ed ogni giorno è un'occasione per imparare anche da lui: le sue prime 82 partite sono andate al di là di ogni più rosea aspettativa, questa stagione determinerà finalmente chi è Hassan Whiteside: se un pezzo qualsiasi dello scacchiere o uno dei più grandi centri della Lega.

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