Story of the Game

Mario Elie e il bacio della morte

Siamo a Houston, in Texas e Mario Elie con la mano alla bocca manda un bacio diretto a chi non aveva creduto in lui. Un bacio diverso, un bacio che uccide.

Gabriele Manieri
14.02.2021 18:23

Cercando su Google "il bacio della Morte" i primi due riferimenti che balzano subito all'occhio riguardano il film noir degli anni 40, dall'omonimo nome, e Mario Elie. La Story of the Game di quest'oggi nasce sostanzialmente così. Da una mia clamorosa mancanza. Ieri notte cercavo spunti per scrivere un articolo quando per caso mi imbattei in Mario Elie.  

Beh, non ricordavo assolutamente cosa avesse fatto in particolare e per cosa fosse passato alla ribalta. Preso da una leggera inquietudine, mista ad una curiosità sfrenata, incominciai a cercare quanto più possibile sull'argomento. Appena scrissi Mario Elie mi apparve immediatamente "il bacio della morte". Decisi perciò di sapere tutto.

Mi ritrovai per questo motivo sveglio fino alle 3 di notte a leggere di Elie, del suo famosissimo bacio e, cosa non trascurabile, ho assistito a ben due ore di uno dei più bei film che io abbia mai visto. La cosa che ha cancellato completamente la voglia di dormire, e di conseguenza il rendimento in ufficio del giorno seguente, è stato apprendere quante cose in comune abbiano la vita di Mario Elie ed il film "Kiss of Dead".

Per raccontare questa storia non basterà un viaggio spazio temporale come faccio di solito, sarà necessario anche viaggiare con la fantasia nei meandri di un personaggio come Elie, coinvolto in una rapina negli anni 40.

New York 1947. Nick ha bisogno di un qualcosa che possa cambiare radicalmente la sua vita. L'occasione si presenta quando Pete gli propone il colpo del secolo. Una rapina in banca. Nick non è assolutamente per la quale, ma poi accetta. Questa decisione cambierà per sempre il corso della sua vita.

Houston 1993. Elie non ha ancora capito del cosa fare della sua carriera. Ha giocato in Portogallo e ha provato l'NBA con i Warriors ed i Blazers con scarsi risultati. In quell'anno si vocifera addirittura una trade con i Phoenix, ma salta tutto. Pare che allora un dirigente dei Suns e tanti addetti ai lavori non ritenessero Mario un giocatore di ottimo livello. Finirà ai Rockets, senza convinzione. Questa decisione, assolutamente inaspettata, cambierà per sempre il corso della sua vita.

New York 1947. Il colpo non ha avuto successo, almeno per Nick. Ferito ad una gamba non è riuscito a fuggire con il malloppo, è stato l'unico arrestato dalla Polizia. In carcere gli chiederanno di testimoniare, minacciandolo più e più volte. Non lo farà mai.

Houston 1994. Non è stato un buon anno, almeno per Mario. I Rockets si sono laureati campioni NBA, ma lui non ha brillato. I giornalisti lo interrogano sulla motivazione di un rendimento incostante, andando a parlare di una cattiva intesa con i compagni o di una tipologia di gioco non adatta a lui. Si assumerà sempre tutte le responsabilità. Affermerà con forza che arriverà il suo momento.

Houston 1995. Gara 7. Semi-finale di Conference. Rockets contro Suns. Si proprio quei Suns che lo ritennero non all'altezza. Venti secondi alla fine. La squadra di Barkley ha appena impattato a 110 con due liberi di Johnson. Timeout Houston. I Suns pressano alto ed i Rockets fanno fatica a muovere la palla, finché quest'ultima non giunge nell'angolo nelle mani di Mario Elie. Bomba da tre. Solo rete.

Mario corre verso la panchina dei Suns. Portando la mano alla bocca manda un bacio diretto a chi non aveva creduto in lui. Un bacio diverso, un bacio che uccide. Non vi racconterò la fine del film, poiché ve lo consiglio nella maniera più assoluta. Ma posso dirvi che finisce come la storia di Mario Elie: con un bacio della morte.

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