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Il grande salto di Miami: Victor Oladipo

Il ritorno in Florida di Victor Oladipo sembra aver infiammato le ambizioni da titolo degli Heat, non più come underdog ma come vera contender.

Antonello Brindisi
11.04.2021 16:12

Il desiderio di riscatto espresso da Victor Oladipo sembra aver trovato il proprio epilogo alla corte di Pat Riley, sapiente proprietario e mecenate dei Miami Heat. Due destini che sembrano incrociarsi per necessità di riscatto, forzati da un desiderio di rivalsa che sembra andare oltre anche l’evidente affinità sul parquet: questa è la prima impressione lanciata dal nuovo connubio cestistico che si è venuto a formare nei pressi della AmericanAirlines Arena.

Dopo aver subito la rottura del tendine del quadricipite femorale della gamba destra nel 2019 ed essere stato coinvolto senza grandi risultati nella turbolenta rebuilding dei Rockets nel corso di questa stagione (19.8 ppg; 4.8 rpg; 4.6 apg; con sole 5 partite disputate con la casacca degli Heat), lo straripante atletismo di Oladipo sembra poter oltrepassare le noie derivanti dagli infortuni pregressi e aggiungere consistenza allo starting-five di Miami, oltre che garantire una grande flessibilità nelle rotazioni in uscita dalla panchina.

I principali benefattori di quest’innesto sono senza dubbio Goran Dragic (26.7 mpg; 13.2 ppg con il 43.9% di realizzazione su una media di 10.8 tentativi dal campo) e Tyler Herro (31.7 mpg; con il 42.9% di realizzazione su una media di 13.5 tentativi dal campo) che potranno così centellinare le proprie forze off the bench per garantire quella fluidità di gioco spesso mancata a causa degli infortuni occorsi nella passata postseason ed una produzione di punti costante per poter battagliare ad armi pari con le superpotenze della Western Conference.

Allo stesso tempo la presenza in campo di Victor Oladipo garantisce una maggiore libertà d’azione dal perimetro e in penetrazione nel pitturato per Jimmy Butler (21.6 ppg; con il 49.6% di realizzazione dal campo), pronto a sfruttare gli spazi creati dalle progressioni con la palla dell’ex Rockets e viceversa (7.2 apg per JimmyG Buckets). A queste possibili azioni bisogna aggiungere i pick n’roll per Bam Adebayo (19.1 ppg; con il 56.3% di realizzazione dal campo), eccelso tanto come bloccante quanto come possibile assist man di un gioco a due (5.4 apg per il pivot statunitense).

Affinità e riscatto sono i due capisaldi che sembrano poter trasformare la squadra di coach Spoelstra, alle prese con una regular season travagliata (27-25 è l’attuale record, valido per il momentaneo 6° posto nella Eastern Conference) e con una scomoda etichetta di underdog che la franchigia ormai si porta sulle spalle dal secondo turno della scorsa postseason. Un grido d’autorità spesso evocato dalle parole di Jimmy Butler, leader tecnico e carismatico del quintetto degli Heat, sempre pronto a difendere ed evidenziare i meriti della propria squadra:

“Siamo cresciuti mentalmente rispetto allo scorso anno, abbiamo accumulato molta esperienza contro i Lakers e vogliamo dimostrare a tutti che meritiamo questa chance. Torneremo alle Finals e fidatevi di me, daremo tutto per vincere il titolo! Non siamo più degli underdog, siamo una contender da rispettare”.

Certo la tenuta fisica di Victor Oladipo giocherà un ruolo fondamentale nella lunga cavalcata nei playoffs che Miami sta programmando in maniera così minuziosa. Lo stesso giocatore ha espresso le difficoltà che sta tutt’ora affrontando per farsi trovare pronto allo scoccare della postseason:

“Sto lavorando duramente per tornare al mio vero potenziale, sto cercando di ridare il giusto equilibrio alle mie gambe perchè al momento una gamba è più forte dell’altra. Onestamente soffro ancora di ipertrofia ma conto di riprendermi nel breve periodo e lottare con i miei compagni nei Playoffs”.

Uno spettro che, ironia di una sorte beffarda, ha scosso l’intera franchigia a causa del recente infortunio occorso alla shooting-guard nel corso dell’ultima sfida giocata contro i Los Angeles Lakers proprio su quel maledetto ginocchio destro. A questo proposito si è espresso anche Adebayo, commentando così gli attimi successivi al grande spavento nel corso del post-partita:

“Ci siamo spaventati tutti, sono stati dei momenti di tensione perché l’infortunio sembrava poter essere qualcosa di serio, fortunatamente Dipo ci ha rasserenati tutti nello spogliatoio. Sembra che sia un piccolo incidente di percorso, non sente molto dolore, siamo stati fortunati. Era di buon umore, sono sicuro che si riprenderà al 100% nelle prossime settimane. Per noi è importantissimo sapere di poter contare su di lui”.

La stagione NBA è ancora lunga per poter azzardare delle previsioni ben ponderate, ma certamente i Miami Heat sono pronti a trovare una condizione fisica ed una qualità di gioco molto simile a quella espressa nel corso della precedente “bolla di Orlando”.

La chiave di volta, oltre ad un occhiolino dalla buonasorte sul fronte dell’infermeria, risiede dunque nella preventiva rotazione dei propri All-Star: un bizzarro paradosso se ci si sofferma sul livello di intensità fisica che il quintetto degli Heat può mettere sul parquet.

Victor Oladipo dovrà quindi vestire i panni di un moderno Prometeo, portare la luce della speranza grazie al fuoco della propria rivalsa. Davanti ad un connubio di questo calibro infatti, gli Dei californiani potrebbero essere più vicini di quanto si possa immaginare.

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