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Fred Van Vleet sta perdendo la passione per il basket?

Negli ultimi giorni la guardia tiratrice dei Toronto Raptors ha rilasciato delle dichiarazioni circa il suo rapporto con la pallacanestro che fanno discutere.

Paolo Mengarini
19.04.2021 17:37

Negli ultimi giorni la guardia tiratrice dei Toronto Raptors Fred VanVleet, che viene da una stagione a livello sportivo altalenante, nonostante sia stato indubbiamente il giocatore più continuo della franchigia canadese, ha rilasciato delle dichiarazioni circa il suo rapporto con la pallacanestro che lasciano più di qualche spazio alle discussioni.

Ampliando il discorso al momento dei Raptors sicuramente l’andamento della stagione non ha aiutato, dopo l’incredibile picco raggiunto con la vittoria del titolo nel 2019 con Kawhi Leonard, la squadra ha subito un calo sempre più netto, arrivando circa due anni dopo a ricoprire la decima piazza nella Eastern Conference, con un record marcatamente negativo.

L’unica che però ad oggi sembra una scommessa vinta da parte dei canadesi è proprio quella su Van Vleet, rinnovato in estate per 85 milioni di dollari in 4 anni, cifre non da poco sia chiaro, ma che Fred sembra poter ripagare sul parquet. Quello che ad oggi suscita dei dubbi, è la condizione mentale del ragazzo.

Le sue parole rilasciate ai microfoni di Sportsnet, nascono da un periodo negativo che la guardia sta vivendo a seguito della contrazione del Covid, che lo stanno tenendo lontano dai campi per circa due settimane, ma soprattutto sono dichiarazioni che hanno origine da una multa che la NBA ha previsto nei confronti di Toronto riguardo la gestione degli infortuni. Proviamo ad approfondire il discorso.

Il regolamento prevede che ogni squadra schieri la miglior formazione possibile, tra i giocatori considerati schierabili. Nella fattispecie i Raptors avevano dichiarato Lowry e Anunoby fuori dai convocati, indicando come motivazione “riposo” senza riportare nulla negli “injury report”.

Va specificato come la lega faccia questo per evitare le situazioni di “tanking” da parte di moltissime franchigie che, come sappiamo, attuano questa strategia con l’obiettivo di ottenere scelte alte al Draft, ma facendo venire meno il principio di competitività, fondamentale per garantire un equilibrio in tutte le sfide, ma non siamo qui per discutere della validità del tanking, non oggi almeno.

Tornando al caso Toronto, a seguito della multa, VanVleet ha espresso il suo parere riguardo la gestione della stagione NBA in corso:

“Questa è la stagione in cui il basket ha avuto meno spazio di tutte, e che io abbia mai visto. Si è pensato solo al business e si è fatto tutto in fretta per rimetterci in campo, e ora nascondere questa cosa è diventato difficile."

"La NBA è un bellissimo caso di equilibrio tra puro amore e gioia per il gioco in un giro d’affari miliardario, ma quest’anno credo che il giro d’affari abbia preso il sopravvento e abbia avuto decisamente la precedenza sul lato sportivo. Noi (giocatori, ndr) abbiamo votato, ci hanno dato alcune opzioni e la maggioranza ha deciso per questo formato. Per cui siamo qui, e non possiamo lamentarci. Però posso tentare di individuare i pro e i contro di questa situazione. Ed è una situazione conflittuale“.

Dunque lo spunto nasce in maniera spontanea, e riguarda la gestione della lega di questo particolare e delicato momento storico, discussione che era nata anche in occasione della pausa per l’All-Star weekend.

Siamo tutti a conoscenza dell’immenso movimento che rappresenta la NBA anche e soprattutto a livello economico e quindi non discutiamo la gestione del calendario, che per garantire un mantenimento economico e finanziario, necessariamente prevedeva un numero di impegni ravvicinati elevatissimo, dubitiamo però che sia stato dato il giusto peso all’altro lato della medaglia.

Il fatto che i tesserati guadagnino fior di milioni, non li trasforma in robot o gli conferisce lo status di impassibili di fronte a problemi fisici o mentali, sono pur sempre esseri umani, sottoposti a momenti di stress continui e costantemente sotto le luci dei riflettori.

Riprendendo quindi le parole di VanVleet, i giocatori hanno accettato queste condizioni e questo non gli permette di lamentarsi, ma una mera analisi dei vantaggi e degli svantaggi di questa gestione è più che legittima.

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