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Golden State: squadra mediocre anche con Klay Thompson?

In casa Warriors è tempo di riflessioni: il ritorno in campo di Klay Thompson potrebbe non bastare.

Paolo Mengarini
09.04.2021 14:03

La stagione NBA 2020/2021 ha largamente superato la propria metà e si appresta ad arrivare agli sgoccioli, nel frattempo le franchigie cominciano a tirare le prime somme. In particolar modo quelle che hanno già un occhio al futuro e alla prossima stagione, sono le squadre che, arrivati a questo punto, hanno ben poco da chiedere alla classifica. In questa categoria non può non rientrare, nonostante una flebile speranza di accesso ai playoffs, il roster guidato da Steve Kerr.

Curry e compagni hanno affrontato una stagione difficile che fino al fatidico giorno dell’infortunio di Klay Thompson, prevedeva aspettative ben più rosee, ma anche a seguito della disgrazia e con l’inserimento negli ultimi giorni di Kelly Oubre Jr, non prevedevano potesse essere così negativa. In questo senso vanno le parole di pochi giorni fa dell’uomo franchigia, a seguito della sconfitta contro gli Hawks:

“Diciamoci le cose come stanno: tutti noi avevamo aspettative più alte per questa stagione. Spero che nessuno sia contento di essere una squadra mediocre.”

Dichiarazioni quelle di Curry che non lasciano spazio all’interpretazione, la situazione è piuttosto preoccupante e proprio da questo estratto è partita la nostra riflessione: gli Warriors sono effettivamente una squadra mediocre? Ma soprattutto, basterà il ritorno di Klay per farli tornare una contender?

Secondo il giornalista di ESPN, Nick Friedell, la risposta è negativa. Rispondendo al quesito postogli, l’opinionista ha espressamente affermato che, secondo lui, il nucleo composto da Curry, Thompson, Green, Wiggins e Wiseman più l’eventuale scelta al draft del prossimo anno non sarebbe sufficiente a poter permettere agli Warriors di dire la loro nella lega, vista soprattutto la poca profondità del roster e i tanti dubbi legati al rientro della guardia di Los Angeles.

Secondo Friedell, piuttosto, la dirigenza e soprattutto Bob Myers dovrebbero seriamente valutare l’idea di sacrificare parte di questo nucleo, in particolar modo Wiggins, Wiseman, la scelta del 2021 e almeno un altro giocatore per poter ottenere Bradley Beal dagli Washington Wizards, mossa che, almeno a detta sua, li renderebbe più competitivi.

Ma ci permettiamo di dissentire, e vi spieghiamo meglio.

Sia chiaro, non dubitiamo del fatto che anche con il rientro di Thompson i Dubs possano non essere all’altezza di super corazzate come Brooklyn, Lakers o Clippers, la nostra riflessione è volta soprattutto all’ipotesi di trade che il giornalista propone.

La squadra di San Francisco ha costruito la propria fortuna negli anni passati basandosi sul trio Curry, Thompson, Green, ai quali col tempo ha affiancato altri campioni, che però, dettaglio non trascurabile, si adattavano perfettamente al sistema di Kerr. Questo con Beal potrebbe non accadere, non tanto per le caratteristiche individuali, nonostante dovrebbe abituarsi ad avere molto meno il pallone tra le mani, ma piuttosto per il ruolo che ricopre in campo, che andrebbe a sovrapporsi pericolosamente con quello di Klay e ciò potrebbe spezzare gli equilibri dell’ambiente. 

Non va inoltre dimenticato che i giocatori chiave di Golden State, non sono più dei ragazzi e, sacrificando tanti giovani asset, si rischierebbe di avere una squadra pronta subito, ma di compromettere il futuro. D’altro canto invece Wiggins e Wiseman per quanto abbiano deluso. sono due giocatori che per motivi diversi potrebbero riservare delle soddisfazioni.

La scelta numero 2 dello scorso draft ha lasciato intravedere scorci di un giocatore di grandissimo livello. Deve migliorare molto, soprattutto nella propria metà campo e nella difesa del ferro, e cosa ancor più importante, deve trovare continuità ad alti livelli nella qualità delle scelte, ma si tratta indubbiamente di un ragazzo dal grande potenziale.

Per quanto riguarda Wiggins, già nel corso di questa stagione ha dimostrato di avere un grande spirito di applicazione migliorando molto nella fase difensiva, considerato da sempre il suo punto debole. Certamente in questa annata gli sono state attribuite più responsabilità di quelle che poteva verosimilmente sostenere, ma in un ipotetico ruolo da terzo violino, scaricato dalle pressioni e con un anno di apprendistato, potrebbe avere una dimensione completamente differente.

Si parla di supposizioni, ma il punto della questione è chiaro, non reputiamo saggio se Myers decidesse di smantellare l’ossatura creata quest’anno, sacrificando Wiseman, per fare un salto nel vuoto, arruolando un giocatore di assoluto talento, ma che forse verrebbe accompagnato da più dubbi che certezze. Detto questo, la decisione non è semplice, ma va presa, e nella Baia devono cominciare a guardarsi intorno.

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