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Chris Paul sulle orme di Nash, ma la squadra è più importante dei premi individuali

L'ex OKC snobba l'MVP, ma un paragone interessante arriva dalle statistiche tra lui e lo Steve Nash che vinse due MVP consecutivi nel 2005 e nel 2006.

Gianluca Annicchiarico
25.04.2021 14:18

Charles Barkley lo dice da mesi: Chris Paul dovrebbe essere preso in considerazione nella corsa alla designazione dell'MVP di qusta stagione di NBA. Ad associarsi a questo messaggio è stato anche il personaggio radiofonico Colin Cowherd, che ha recentemente messo Paul in cima alla sua lista dei candidati MVP. Queste le dichiarazioni all'inizio di questa settimana nel suo show "The Herd":

"Accanto a LeBron James, nessuno nella NBA ha la possibilità di cambiare la

classifica di vittorie e sconfitte della propria squadra. Nessuno, tranne Chris

Paul."

CP3 ha ovviamente apprezzato la cosiderazione ricevuta, ma ha immediatamente spostato l'attenzione su quello che la squadra sta costruendo:

"Lo apprezzo, ma penso che alla fine della giornata, so chi sono e so cosa

porto alla squadra, si tratta di noi. Si tratta di quello che stiamo facendo, di ciò

che stiamo costruendo."

E facendo riferimento al possibile premio MVP ha aggiunto:

"Non è qualcosa di cui mi preoccupo o che mi ci sveglio col pensiero la mattina o qualcosa del genere".

Paul non sta mettendo su dei numeri mostruosi come Joel Embiid o Nikola Jokic, ma è senza dubbio il motivo principale per cui Phoenix ha il secondo miglior record ad Ovest ed è sulla buona strada per tornare ai playoffs dopo 11 anni. L'ultima volta che i Suns sono stati nella postseason è stato il 2010, quando il playmaker della franchigia era l'Hall of Fame e ora il capo allenatore dei Nets Steve Nash.

Un altro paragone interessante arriva proprio dalle statistiche tra CP3 e lo Steve Nash che vinse due MVP consecutivi nel 2005 e nel 2006. In entrambe le occasioni Nash non ottenne una media di 20 punti a partita in nessuna delle due stagioni:

  • 2004/05: 15.5 punti, 11.5 assist, 3.3 rimbalzi e 1.0 palle recuperate di media a partita, con il 50.2% dal campo, il 43.1% da tre e l'88.7% dalla lunetta
  • 2005/06: 18.8 punti, 10.5 assist, 4.2 rimbalzi e 0.8 palle recuperate di media a partita, con il 51.2% dal campo, il 43.9% da tre e il 92.1% dalla lunetta 

E Paul ha numeri simili in questa stagione:

  • 2020/21: 16.0 punti, 8.8 assist, 4.7 rimbalzi e 1.4 palle recuperate a partita, con il 48.7% dal campo, il 37.7% da tre e il 92.7% dalla lunetta.

Analizzando invece l'impatto vinte-perse, Phoenix concluse la stagione precedente all'arrivo di Nash con un record di 29 vittorie e 53 sconfitte. La stagione successiva, Phoenix esplose con un record di 62 vinte e 20 sconfitte, con un miglioramento di ben 33 vittorie nella prima stagione completa di Mike D'Antoni come capo allenatore e con Nash che orchestrava il suo attacco "Seven Seconds or Less". Tutti questi fattori contribuirono a far ricevere a Nash il premio di MVP per la prima volta nel 2004/05.

La situazione attuale Paul-Suns non è così potente, ma è sicuramente di impatto. Phoenix ha già vinto otto partite in più in questa stagione (in meno partite disputate), 42 vittorie in sole 59 partite, rispetto le 34 vittorie dello scorso anno, ma in 73 partite giocate.

Quarto in campionato per assist in questa stagione, Paul ha superato gli Hall of Famers Oscar Robertson e Magic Johnson per salire al quinto posto nella lista degli assist di tutti i tempi. Questo verrà sicuramente ricordato al momento delle votazioni per l’elezione dell'MVP stagionale.

A 35 anni e alla sua sedicesima stagione NBA CP3 è ancora in grado di esibirsi ad alto livello. I Suns sarebbero stati molto probabilmente in lizza per i playoffs se fossero rimasti con il loro roster, ma con Paul che dirige l’orchestra come faceva Nash ai suoi tempi sono diventati una seria contendente al titolo.

Devin Booker è un due volte All-Star che sta vivendo la sua migliore stagione complessiva NBAMikal Bridges e Cam Johnson sono notevolmente migliorati, mentre DeAndre Ayton sta giocando meglio e l'aggiunta di Jae Crowder è stata determinante.

I Suns hanno fondamentalmente un roster profondo e Monty Williams è in lizza per il premio come allenatore dell'anno. Tuttavia, Paul è stato il catalizzatore di questa stagione e tutti questi fattori lo rendono un legittimo candidato MVP. Paul lo sa, ma è più concentrato sul fatto che Phoenix continui questa stagione in crescita, e sa bene che avere una mentalità di squadra fa molto, anche per essere presi in considerazione per il più grande premio individuale della stagione regolare.

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